GRACULA RELIGIOSA, MERLO INDIANO O MAINA INDIANA...

Esistono 12 sotto-specie di Gracula religiosa; la Gracula religiosa religiosa e la Gracula religiosa intermedia sono state le più diffuse in tutti i negozi di animali del mondo prima che il divieto di importazione avesse luogo. Tutti fanno parte del genere "Gracula" e la specie è "religiosa", a causa della deforestazione, la cattura e il contrabbando, il numero in natura è notevolmente inferiore a quello di una volta e i merli indiani sono stati costretti a vivere in altitudini più basse.
Nelle loro terre di origine per centinaia di anni hanno sempre avuto una reputazione leggendaria per le loro doti e capacità vocali-imitative. In India pare che fosse stato consacrato al Dio Rama (in molte immagini è raffigurato il Dio con un merlo posato sulla mano). In Occidente venne diffuso agli inizi del 1815 quando lo zoo di Amsterdam fece conoscere le possibilità vocali e la simpatia di questo splendido volatile.
Il commercio della Gracula religiosa è iniziato anche per due gare importanti nei loro paesi di origine: si concorreva per i migliori merli indiani imitatori e parlatori (utilizzavano le due Gracule "religiosa religiosa" e "religiosa intermedia"), anche se le altre 10 sotto-specie sono buone imitatrici, hanno avuto solo molto successo queste ultime due perchè ormai era forte la loro immagine che passava dai concorsi vocali-imitativi. Tutto questo nel tempo ha causato un grosso danno in natura e la grande richiesta nel mercato è sempre più aumentata. Non è assolutamente vero che il maschio parla e la femmina non ha capacità, sia maschi che femmine sono ottimi parlatori allo stesso modo e non c'è nessuna differenza, dipende solo dal tempo e dalla pazienza che gli si dedica.

Perchè nel passato nessuno si è mai avventurato nella difficile impresa di allevare i merli indiani in cattività? 


Oggi a provarci siamo solo in pochi allevatori e non tutti ottengono buoni risultati, serve molto tempo disponibile per accudire questi volatili, abilità ed esperienza durante il periodo riproduttivo quando si dimostrano diffidenti con l'uomo, una serie di attrezzature costose, alimenti particolari per lo svezzamento, una sana alimentazione a basso contenuto di ferro e ricca di proteine... e tanta tanta pazienza e fortuna.


La ragione non stà solo nella difficoltà reale di farli accoppiare, ma in passato risultava più semplice, comodo e meno dispendioso catturarli in libertà e farli arrivare nei mercati europei. La risposta quindi è semplice, i merli indiani venivano catturati nel loro habitat naturale dove si devastavano maggiormente i nidi e venivano presi brutalmente i cuccioli (piccioni - pullus), tutti poi convogliati a Bangkok. Da li partivano in aereo a cassette per le maggiori città del mondo arrivando anche in Italia. Una gran parte di loro moriva durante il viaggio e altri anche dopo l'arrivo, i più resistenti venivano imboccati a mano e distribuiti nei negozi italiani. Anche io quando ho comprato un merlo indiano nel 1990 ho contribuito a tutta questa usurpazione alla natura, certamente non lo sapevo come molti di Voi.


Ecco perchè nessuno si è mai impegnato seriamente nell'allevamento dei merli indiani in cattività, era anti-economico farlo, non conveniva assolutamente mettersi in gioco ad imboccare ogni 2 ore i piccoli nati in incubatrice, magari dalle 06:00 del mattino alle 21:00 di sera (come facciamo noi). Il merlo indiano è così diventato molto ricercato, un vero animale da compagnia e di lusso, è inserito nell'appendice II e si può detenere solo con il documento Cites e l'anello inamovibile F.O.I. o un microchip.

Allevare con passione e dedizione significa preservare e proteggere questi bellissimi uccelli... 

piccoli merli...

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